La biotipologia è quella branca che si occupa dello studio e della classificazione delle diverse tipologie di costituzione corporea, ed esamina i rapporti tra le caratteristiche morfologiche e gli stati psicologici a cui i vari tipi sono predisposti.
Ad oggi la classificazione più utilizzata e quella proposta da william Sheldon, famoso medico e psicologo americano, che individua tre tipologie diverse di costituzione, dette somatotipi, e due fasce intermedie, andando a specificare che ogni individuo è diverso e difficilmente lo si può definire completamente in una delle categorie elencate in seguito.
Per ogni somatotipo vanno elaborati piani di allenamento e di alimentazione specifici.
Ectomorfo:
L’ectomorfo è caratterizzato da una struttura ossea fragile e lineare, con arti lunghi e muscoli allungati, spalle e bacino stretti. Il tessuto muscolare sottocutaneo è sottile e longilineo mentre l’apparato digestivo è poco sviluppato.
Esso possiede un metabolismo molto accelerato il che gli permette di avere una massa magra e una massa cellulare inferiore agli altri somatotipi, questo porta due tipi di problemi comuni per gli ectomorfi ossia:
1. scarsa predisposizione ad aumentare la massa muscolare
2. un catabolismo muscolare molto più accentuato.
Essi hanno un’elevata facilità nel stressarsi rispetto agli altri somatotipi e durante questi periodi aumenta la produzione di adrenalina con conseguente perdita di peso. Un altro tipo di risposta allo stress può essere la produzione di cortisolo che al contrario stimola l’immagazzinamento di grasso ma che non è tipica degli ectomorfi.
Per quanto riguarda l’alimentazione è bene preferire un buon apporto di proteine e carboidrati dato il calo dei livelli di glicogeno dovuti all’aumento dell’adrenalina
Endomorfo
L’endomorfo è caratterizzato da un’alta percentuale di massa grassa, con spalle strette e una grande gabbia toracica, in alcuni casi può assumere, a causa dell’immagazzinamento eccessivo di grasso, la classica forma a “pera”. Il tronco e le cosce sono larghe, con affusolamento delle estremità.
Dal punto di vista dell’apparato digestivo esso ne ha uno molto sviluppato ma il problema della difficoltà nel perdere peso sta nel metabolismo rallentato, che non gli permette di smaltire tutti i carboidrati ingeriti.
Esso ha però una tolleranza maggiore allo stress, ma nel suo caso in sua presenza viene stimolata la produzione di cortisolo con relativo immagazzinamento di grasso.
Per quanto riguarda le diete sono molto sconsigliate quelle ipocaloriche in quanto andrebbero a rallentare un metabolismo già lento di per sé e cercare di escludere un eccessivo apporto di carboidrati.
Mesomorfo
Il mesomorfo presenta una struttura fisica atletica ed una postura corretta dovuta ad un maggior sviluppo del muscolo scheletrico e delle ossa. Esso possiede spalle larghe e fianchi stretti e sono naturalmente predisposti all’attività fisica, con un metabolismo che gli permette di perdere peso facilmente seguendo una dieta adeguata.
Possiedono inoltre una tolleranza elevata allo stress, con una produzione bilanciata tra cortisolo e adrenalina, cosa che gli permette di sopportare carichi di lavoro importanti.
Per quanto riguarda l’alimentazione essi hanno una possibilità molto ampia di scelta, che però come ogni somatotipo deve essere corretta e ponderata in base agli obiettivi che devono essere perseguiti.
Somatotipi intermedi
Difficilmente però una persona si può identificare perfettamente in uno dei tre somatotipi precedentemente descritti, generalmente infatti ognuno di noi possiede delle caratteristiche intermedie. In linea di massima le caratteristiche possedute da ogni persona rispecchiano in maggior parte quelle del proprio somatotipo principale ma saranno anche influenzate, in misura minore, da quelle di un altro.
Sheldon ha ideato una scala da 1 a 7 per identificare quanto una persona appartenga ad uno piuttosto che ad un’altro, in modo tale da poter programmare una dieta ed un allenamento specifico in base alle caratteristiche e a come esse si vanno a influenzare fra di loro.
Somatotipi intermedi più comuni:
meso-ectomorfo: La percentuale di grasso non è molto elevata, inoltre gli arti superiori tendono ad avere maggiore muscolatura degli inferiori che possiedono una capacità di crescità inferiore;
meso-endomorfo: Buona struttura muscolare ma con spalle leggermente curve, inoltre la percentuale di grasso nella zona addominale è elevata con relativa fatica a definire l’addome.
Allenamento
-Ectomorfo: detto comunemente “hardgainer”, ossia colui che indifferentemente dall’alimentazione e dall’allenamento fatica a mettere su massa. Deve focalizzarsi maggiormente su allenamenti brevi e intensi;
-Endomorfo: Ha una predisposizione ad ingrassare e sporcare la massa muscolare ma, seguendo un piano di alimentazione e di allenamento adeguati, può raggiungere un buon livello di massa muscolare e nella maggior parte dei casi anche di definizione. Per quanto riguarda l’allenamento è consigliabile strutturare la parte principale su un’attività fortemente metabolica, andando però a lavorare anche sull’ipertrofia muscolare.
-Mesomorfo: buona tendenza a mettere su massa, geneticamente sono predisposti a quasi tutte le metodiche di allenamento ma per ottenere i massimi risultati devono comunque seguire una dieta equilibrata ed una corretta pianificazione degli allenamenti. Essi hanno il fisico ideale per il bodybuilding ed il culturismo in generale.
In conclusione possiamo definire l’identificazione del somatotipo come la base da cui partire per la definizione del nostro programma di allenamento e di alimentazione, è un utile indicatore inoltre per capire quali sono i nostri punti deboli da cui bisogna partire per migliorare.
Fonti & immagini:
https://medicinaonline.co/2018/02/16/differenza-tra-ectomorfo-mesomorfo-e-endomorfo/
https://medicinaonline.co/2018/02/16/differenza-tra-ectomorfo-mesomorfo-e-endomorfo/