È risaputo che gli oceani occupano il 70% della superficie terrestre ma quello che si tende ad ignorare è che il mare, affascinante e misterioso, svolge ruoli molto importanti per tutti noi esseri umani. Gli oceani sono infatti i nostri primi alleati contro il cambiamento climatico. Gran parte dell’ossigeno che respiriamo è prodotto da questa vastità di acqua che non solo ci garantisce la presenza di uno degli elementi chimici più importanti ma assorbe anche il 30% dell’anidride carbonica che produciamo.
Come l’aria, anche l’acqua si sta riscaldando molto in fretta . una ricerca dell’università di Oxford ha fatto emergere che negli ultimi 150 anni il calore complessivo assorbito dai mari è stato pari a circa mille volte l’utilizzo di energia dell’intera popolazione globale in un anno. In pratica, è come se ogni secondo avessimo lanciato in mare 1,5 bombe atomiche.
Come molti scienziati hanno spiegato, tutto ciò ha delle gravi conseguenze tra cui la distruzione delle barriere coralline. Spesso si tende a dimenticare che queste sono le foreste dell’oceano. Occupano solo l’1% del fondale ma garantiscono cibo e riparo al 25% di tutti gli organismi marini. A causa del riscaldamento globale abbiamo perso circa il 50% dei coralli.
Ma come influenza la temperatura dell’acqua i coralli?
Quando la temperatura dell’acqua aumenta, i coralli reagiscono espellendo le micro-alghe che hanno all’interno, responsabili del loro colore e della loro alimentazione. Oltre a sbiancarsi, perdono anche la principale fonte di cibo, i prodotti di scarto della fotosintesi, di cui le alghe sono responsabili. Se la temperatura non torna alla normalità, in poche settimane i coralli muoiono di fame. Nel 2016 e 2017 oltre mille chilometri di grande barriera corallina australiana ha subito questa distruzione. Dopo questo grave episodio la capacità della barriera di sviluppare nuovi coralli è diminuita dell’89%. Significa che i coralli non si riproducono più e non riescono a rivitalizzare il loro habitat. Se la sua capacità di guarigione restasse compromessa e le temperature continuassero ad aumentare, gli scienziati hanno previsto che la barriera si sbiancherà altre quattro volte ogni dieci anni entro il 2035 e ogni anno dopo il 2044.
La scomparsa delle barriere coralline provocherebbero gravi danni. Infatti oltre a essere una ricca fonte di biodiversità, esse sono protezioni naturali che difendono le coste da onde anomale, cicloni, uragani e tifoni. Pensiamo per esempio a tutte le persone che vivono appena un metro sopra il livello del mare, in assenza del freno dei coralli, le mareggiate provocherebbero la distruzione del litorale e metterebbero a rischio la vita di tutte queste persone.
Greenpeace ha pubblicato uno studio che mostra come tutelare oltre un terzo degli oceani del pianeta creando una rete di aree protette entro il 2030. Le Seychelles lo stanno già facendo. Nel 2018 il Paese ha deciso di saldare una parte del proprio debito pubblico istituendo due aree marine protette grandi come la Gran Bretagna: zone incontaminate che entro il 2022 si estenderanno per 410mila chilometri quadrati. È chiaro però che l’azione di un singolo stato non basta.
Esistono già diversi programmi internazionali di reastauro che sono in cerca di rimedi per ripiantare i coralli scomparsi ma si tratta comunque di rimedi innovativi, sperimentali e costosi. Se i mari continuano a diventare acidi e meno ossigenati utilizzare questi rimedi sarà inutile. È evidente che fin quando non verranno ridotti i gas serra e non verrà limitato lo sfruttamento industriale dei mari nessuna soluzione salverà il pianeta.
L’ecosistema oceanico è ancora in gran parte sconosciuto e, quando riusciremo davvero a comprendere cosa si nasconde in prossimità, sarebbe bello poter arrivare fin laggiù e vedere realmente cosa si nasconde. Ma per fare ciò dobbiamo cercare di evitarne la distruzione altrimenti non troveremo niente!
FONTI:
https://www.biopills.net/sbiancamento-dei-coralli-cause-e-conseguenze/
IMMAGINI:
https://images.app.goo.gl/NcLXBKn3kJyev1619
https://www.columbusassicurazioni.it/content/barriera-corallina-cos-e/