L’acciaio, come ben sappiamo, è uno dei materiali più utilizzati per la costruzione di oggetti per uso industriale e comune, grazie alle sue straordinarie proprietà; è difatti una lega molto resistente sia al calore che a “sforzi” fisici intensi. Chimicamente, l’acciaio è costituito principalmente da ferro e carbonio in quantità variabili, oltre ad altri elementi in aggiunta che ne modificano o migliorano alcune proprietà.
Rispondiamo ad alcuni quesiti comuni: quanti tipi di acciaio ci sono? Che differenza c’è tra l’acciaio “normale” e l’acciaio inox?
Andiamo con ordine: come già accennato, la miscela “base” dell’acciaio è costituita da ferro e carbonio in quantità variabili, con quest’ultimo solitamente non oltre il 2%; la distinzione tra i vari tipi è data dagli altri metalli aggiunti alla miscela. Esistono 4 tipi di acciaio:
- Acciaio al carbonio: ha un aspetto opaco ed è sensibile alla corrosione e all’ossidazione da parte di agenti esterni, come acqua, aria, solventi, ecc… viene suddiviso in 3 sottotipi, in base alla percentuale di carbonio in essa contenuta: basso, medio e alto tenore di carbonio, che corrisponde allo 0,30%, 0,60% e 1,5% rispettivamente. Hanno una resistenza molto elevata e vengono utilizzati per realizzare oggetti come parti di automobili, fili dell’alta tensione, coltelli e simili. L’acciaio al carbonio costituisce circa il 90% di tutta la produzione mondiale.
- Acciaio legato: sono costituiti da una miscela di metalli diversi, tra cui alluminio, nichel e rame; sono più economici rispetto agli altri, ma anche molto resistenti alla corrosione e vengono preferiti per la costruzione di alcune parti di automobili, scafi delle navi, condutture e progetti meccanici.
- Acciaio per utensili: duro e resistente a calore e graffi, grazie al loro contenuto in tungsteno, molibdeno e cobalto; come dice il nome, vengono utilizzati per la fabbricazione di utensili, come ad esempio i martelli.
- Acciaio inox: il più conosciuto sul mercato, contiene una percentuale variabile in cromo compresa tra il 12% e il 30% e nichel tra 0% e 35%, il che lo rende un materiale lucido, resistente all’ossidazione, al calore e facilmente modellabile; viene utilizzato per la costruzione di apparecchiature chirurgiche, domestiche e come rivestimento.
Focalizziamoci sull’inox: la sua resistenza all’ossidazione è dovuta al cromo che, aggiunto alla lega, forma l’ossido di cromo, il quale forma un film protettivo sulla superficie, impedendone la passivazione. Distinguiamo 3 sottocategorie principali di inox, suddivise sempre in base al contenuto:
- Acciai martensitici: contengono una quantità di cromo compresa tra l’11% e il 18%, una quantità di carbonio relativamente elevata (fino a 1,1%) e una piccola percentuale di manganese, silicio, molibdeno e zolfo; è il meno resistente alla corrosione ed è l’unico che può essere temprato per aumentarne la resistenza meccanica. Viene utilizzato per la fabbricazione di coltelli, rasoi, lamette da barba, ami da pesca…
- Acciai ferritici: contengono un maggior quantitativo di cromo (tra 17% e 30%) e una bassa quantità di carbonio (di solito inferiore a 0,15%), oltre a piccole quantità di alluminio e molibdeno; è resistente all’ossidazione; vengono utilizzati per parti di elettrodomestici, automobili e industria chimica (componenti delle colonne di distillazione).
- Acciai austenitici: hanno un contenuto in cromo compreso tra 12% e 30% e nichel tra 7% e 35%; sono quelli più prodotti e utilizzati, grazie alla loro elevata resistenza all’ossidazione e alle temperature molto basse, conservando la tenacità; vengono sfruttati negli impianti criogenici (resistono alle temperature dell’elio liquido, prossime allo zero assoluto, -273,15°C), oltre che nell’industria alimentare (impianti di trattamento e conservazione di bevande e cibi) e casalinga (pentolame e vasellame). Ne fa parte il famoso “18/10” delle pentole, la cui sigla indica la quantità percentuale di cromo e nichel, rispettivamente.
Riassumendo: la differenza tra acciaio e acciaio inox sta nella composizione chimica della lega e, quindi, nel contenuto di diversi metalli (e non) che ne conferiscono proprietà uniche e adatte a diversi utilizzi, sia industriali che non.
Fonti:
https://www.weerg.com/it/blog/quali-sono-i-4-tipi-di-acciaio